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PRESENTAZIONE    

Da quindici anni a questa parte, le azioni e i progetti realizzati in favore delle "foreste antiche" si sono moltiplicati: il riconoscimento da parte dell’ONF (Ufficio nazionale delle foreste) di foreste "d’eccezione", il progetto "Foreste antiche" del WWF, la Giornata Internazionale delle Foreste, etc. Di fronte alle problematiche ecologiche, economiche e sociali del momento, le funzionalità di tali zone forestali sono numerose.

Le definizioni stesse di "foreste antiche" sono diverse tra loro e variano a seconda dei paesi, ma anche delle discipline che le studiano. Parlare di "foreste antiche" ci porta ad escludere il concetto di "antiche foreste" – le foreste che oggi non esistono più – e le "foreste attuali" – le foreste che non avrebbero anzianità. Le "foreste antiche" sono dunque "foreste attuali", ma provviste di una certa anzianità la cui stima è determinata dasoglie temporali che dipendono, tra le altre cose, dalle fonti a disposizione per ricostruire tale passato.

Nonostante l’evoluzione della nozione di "foreste antiche", bisogna affrontare la questione dell’origine di tale anzianità. Se certe foreste si sono mantenute fino ad oggi, è perché un certo numero di funzioni sociali ed economiche ne hanno giustificato l’esistenza. Bisogna quindi tracciarne la profondità storica. Infatti, in più dell’idea di "rifugi per la natura" (biodiversità forestale), tali foreste sono considerate archivi e testimoni dei secoli passati, raccoglitori di patrimonio e memoria.

Bene privato e bene comune al tempo stesso, queste foreste sono il punto di incontro (scontro) di diverse problematiche, a volte contraddittorie. La loro gestione deve poter rispondere alle grandi sfide mondiali (contribuire all’attenuazione del riscaldamento climatico, ridurre il degrado della biodiversità) quanto ai bisogni di rilocalizzazione dell’economia e del miglioramento del quadro di vita (transizione energetica, maggiore produzione di legno, questioni paesaggistiche, conflitti d’interessi).

Tanto nel passato che nel presente, tali foreste sono una finestra aperta sull’evoluzione dei rapporti società/ambiente e meritano, di fatto, un interesse scientifico particolare.

Gli approcci integrati, inter-multidisciplinari, raggruppanti conoscenze storiche (funzione sociale ed economica della foresta) e gli approcci naturalisti (studio degli ecosistemi forestali) aprono oggi ad una nuova maniera di affrontare la questione delle "foreste antiche".

Se tale diversità di approcci e di strumenti adottata al momento attuale è garante di una migliore comprensione degli spazi forestali, la separazione ancora troppo disciplinare e regionale limita l’approccio globale ed integrato. Posizionarsi al crocevia delle scienze umane e delle scienze naturali è indispensabile per comprendere i fattori determinanti la differenziazione delle specie boscose storiche.

Il presente convegno intende favorire l’incontro e lo scambio tra specialisti e ricercatori, tra discipline, culture ed orizzonti professionali diversi sullo studio delle foreste antiche. Esperti di tutte le discipline, in foreste, ecologia, biologia, agronomia, geografia, storia, etnologia, cartografia, archeologia, paleoetnobotanica, sociologia, etc, potranno discutere della nozione complessa di "foreste antiche".

TEMI

 

Maturità, patrimonialità ed anzianità: quale definizione dare a “foreste antiche”?

Sulla base di che cosa una foresta viene definita antica? Sulla sua anzianità, i suoi usi, la sua biodiversità? I numerosi studi oggi intrapresi rivelano la molteplicità dei punti di vista e dell’esistenza di più scuole di pensiero. Le numerose accezioni sono strettamente legate sia agli ambiti disciplinari sia a contesti nazionali specifici. I termini “ancient woodland”, “forêts anciennes”, “foreste vetuste”, non definiscono affatto gli stessi oggetti, né le stesse realtà storiche. L’obiettivo è presentare le diverse opinioni esistenti nei loro contesti culturali e disciplinari per aprire ad una riflessione critica su questo emergente oggetto di studio.

 

Come affrontare il discorso dell’anzianità delle foreste in un’ottica globale?

Quali sono le novità metodologiche e scientifiche? Soltanto l’impiego di molteplici diversi approcci e punti di vista permette tanto di indagare la profondità storica degli spazi forestali quanto di cogliere quegli usi che li hanno modellati. Interessarsi alla loro storia in maniera globale richiede la combinazione di molteplici approcci (storico, archeologico, etnografico, paleoecologico…). La presentazione dei vari casi di studio permetterà di recensire e condividere le diverse opinioni a confronto, nell’ottica di una comprensione globale della storia delle foreste.

 

“Forêts anciennes”, “ancient woodland”, “foreste antiche” … d’accordo, ma a cosa servono?

Di fronte alle sfide ecologiche, economiche e sociali del momento, una migliore conoscenza del passato di tali spazi può contribuire a migliorare una loro gestione multifunzionale? Questo ultimo aspetto punterebbe a delineare dei progetti concreti di gestione e di valorizzazione degli spazi forestali “antichi”, la cui conoscenza storica ha permesso di tracciare nuove vie di sviluppo e di gestione. L’obiettivo è definire la portata euristica di un approccio globale alla storia delle foreste.

 

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